I Disturbi del Sonno

I disturbi del sonno sono molto frequenti in quanto interessano circa il 30% della popolazione e spesso non sono riportati al medico di famiglia e quindi non vengono diagnosticati e curati adeguatamente, con tutte le conseguenze che pertanto comportano. Basti solo pensare che l’eccessiva sonnolenza diurna, spesso unica manifestazione di un disturbo del sonno, è una tra le principali cause di incidenti automobilistici e lavorativi gravi. Sebbene il sonno rappresenti un terzo della nostra vita, fino a qualche decennio fa poco si sapeva dei suoi meccanismi e della sua funzione. Con l’avanzamento tecnologico e della ricerca scientifica oggi è possibile rispondere in qualche modo alle domande che da sempre l’uomo si è posto nel corso dei secoli sul significato del sonno e della sua funzione. Per esempio, il sonno, che è un processo attivo, è importante per la memoria. Durante il sonno, infatti, vengono processate milioni di informazioni e solo poche vengono consolidate. Durante il sonno il nostro cervello va incontro ad una sorta di pulizia con eliminazione di sostanze tossiche accumulatesi durante il giorno. In particolare, questo processo riguarda la b-amiloide, la sostanza che accumulandosi in alcune aree cerebrali viene ritenuta la principale causa di demenza di Alzheimer.  Molto importante la funzione riparatrice e ristoratrice del sonno. Negli ultimi decenni c’è stato inoltre un crescente interesse della comunità scientifica nei confronti delle problematiche del sonno che ha portato alla nascita della Medicina del Sonno come nuova disciplina scientifica. A questa disciplina si accede mediante un percorso lungo e complesso, che vede collaborare fianco a fianco diversi specialisti in quanto molte delle patologie trattate prevedono una collaborazione multidisciplinare.

Medicina del sonno e disturbi correlati.

Infatti, la Sindrome delle Apnee da Sonno (OSA), un disordine molto diffuso, che interessa il 4% dei maschi e il 2% delle donne adulte, in oltre il 50% dei casi non è diagnosticata e quindi non trattata, vede collaborare fianco a fianco pneumologi, neurologi, otorini, pediatri e odontoiatri. Questa malattia, che è ulteriormente aumentata di frequenza negli ultimi anni, causa aumento dell’obesità, una condizione spesso associata, se non trattata è tra le cause più frequenti di infarto miocardico, insufficienza respiratoria, aritmie cardiache, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, ipertensione arteriosa, diabete mellito e ictus cerebrale. L’eccessiva sonnolenza diurna e l’astenia che comporta sono le principali cause di incidenti automobilistici e lavorativi nonché causa di riduzione della capacità di memorizzare, depressione, ansia, aggressività e scarso rendimento lavorativo e scolastico. L’OSA se riconosciuta può essere trattata con una maschera (CPAP) a flusso d’aria positivo, che indossata durante il sonno notturno può portare già dal primo giorno al miglioramento sia della sonnolenza che dell’astenia.
Non solo il sonno è necessario per la sopravvivenza, ma un’alterazione della sua organizzazione può avere importanti conseguenze sullo stato di salute. Numerose sono le patologie legate al sonno ma per la maggior parte restano poco sconosciute. Sono circa 80 i disturbi del sonno che l’ultima classificazione del 2014 ha raggruppato in 8 categorie. A parte l’insonnia cronica, il disturbo del sonno più frequente, dal 10 al 20% della popolazione generale, numerose sono le altre malattie di cui si occupa la Medicina del Sonno  e tra queste:

Disturbi del ritmo sonno-veglia. Si tratta di un disturbo molto diffuso, soprattutto nelle persone che svolgono lavori che prevedono turni di notte, ma non solo. Per esempio, le persone affette da demenza che presentano spesso insonnia e agitazione a causa di un ritmo sonno-veglia irregolare; la sindrome del jet-lag, un disturbo del sonno che si instaura in chi viaggia quando si superano 2-3 meridiani, molto simile è la sindrome del turnista. O quella di più recente insorgenza la sindrome da cambiamento dell’ora da solare a legale.

 

La Sindrome delle gambe senza risposo, una condizione che interessa il 7% della popolazione e che comporta difficoltà a prendere sonno in quanto chi ne è affetto presenta una sensazione di fastidio alle gambe che si attenua soltanto col movimento delle stesse. Questi movimenti delle gambe, isolati o periodici, comportano una notevole frammentazione del sonno con la comparsa di un’eccessiva sonnolenza diurna;

Il Disturbo comportamentale del sonno REM, una condizione che può essere presente anni prima che si manifesti la malattia di Parkinson o la Demenza a Corpi di Lewy, la forma più frequente di demenza degenerativa dopo l’Alzheimer.  È importante riconoscere questa malattia in quanto chi ne è affetto, interagendo con i suoi sogni, spesso a contenuto minaccioso, può riportare gravi traumatismi non solo per sé ma anche per il partner.

Le Parasonnie. Traumatismi che possono verificarsi anche per i disturbi del risveglio, condizioni molto frequenti nell’infanzia e che allarmano spesso i genitori, di cui il più frequente è il sonnambulismo: un risveglio confusionale con automatismi motori caratterizzati dal camminare senza consapevolezza in situazioni pericolose come scendere le scale o scavalcare finestre o balconi.

La Narcolessia, un’altra condizione, soprattutto ad esordio nell’infanzia, per fortuna piuttosto rara, circa lo 0.02-0-05% della popolazione, ma che se non riconosciuta e trattata può comportare grave disagio psicologico e conseguenze gravi sull’apprendimento. Si tratta di una malattia che comporta un’eccessiva sonnolenza diurna, con attacchi irresistibili di sonno, associata o meno a cadute a terra (attacchi cataplettici) per risoluzione del tono muscolare in corso di forti emozioni. Le forme parziali interessano soprattutto il volto e pertanto ancora di più difficile diagnosi. Ad oggi sono disponibili nuovi farmaci molto efficaci sia per il controllo degli attacchi di sonno che per la cataplessia;

Insonnia cronica.  Oltre il 10% della popolazione italiana, soprattutto persone anziane e donne dopo la menopausa, circa 6 milioni di italiani, soffre di insonnia cronica, un disturbo caratterizzato da difficoltà nell’addormentamento o nel mantenimento del sonno o da risveglio precoce pur essendo posti in condizioni ottimali di dormire, che si manifesta almeno 3 volte a settimana e per oltre 3 mesi e che comporta ripercussioni diurne quali stanchezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, sonnolenza.  Pur disponendo di nuovi farmaci, tra l’altro molti non ancora in commercio in Italia, con tutte le problematiche e gli effetti collaterali che essi comportano quali sonnolenza diurna, assuefazione, abitudine e dipendenza, la terapia Cognitivo-Comportamentale risulta il trattamento più efficace per la cura dell’insonnia cronica. Per la diagnosi di questo disturbo è molto importante di disporre di informazioni dettagliate sull’igiene del sonno e sui parametri del sonno quali orari di addormentamento e di risveglio, l’ora di andata a letto, tempo impiegato per addormentarsi e altro. Molto utili si sono rivelati al riguardo la compilazione del diatrio del sonno e l’actigrafia relative alle ultime settimane. 

 

Terapia cognitivo-comportamentale (CBT-Insonnia) per la cura dei disturbi del sonno. Spesso chi si lamenta d’insonnia è convinto un buon sonno deve essere di almeno 8 ore. La durata del sonno si riduce nelle persone anziane l’ora di addormentamento tende ad essere sempre più anticipato, per cui si svegliano precocemente durante le prime ore del mattino. Molti inoltre fanno il sonnellino pomeridiano e altri si addormentano dopo cena guardando la televisione. La terapia comportamentale e il rispetto delle norme igieniche del ciclo sonno-veglia sono il trattamento più efficace per la cura dell’insonnia.

 

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Cronoterapia

 
 
 
 

La cronoterapia combina la foto o luceterapia e melatonina. E’ una modalità di trattamento utilizzata per i disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia. In questa categoria sono raggruppati il disturbo da fase anticipata, da fase ritardata, sindrome del fuso orario e sindrome dei turnisti, ritmo sonno-veglia irregolare, tipico della malattia di Alzheimer, e ciclo sonno-veglia non 24 ore, che interessa prevalentemente le persone non vedenti.

Cosa sapere prima di una visita con l'esperto

In generale, prima della vista è necessario raccogliere un po’ di informazioni personali sulla propria storia sanitaria, recuperare esami o accertamenti eseguiti negli ultimi anni, relazioni cliniche o lettere di dimissioni di eventuali ricoveri

Actigrafia

L’actigrafia è una metodica di indagine non invasiva per lo studio del sonno, che utilizza un actigrafo, dalle dimensioni e forma di un orologio da polso, dotato di un accelerometro per la registrazione dei movimenti e in alcuni anche di sensori luminosi, acustici e termici.

Polisonnografia

 La polisonnografia (PSG) è l’esame standard per la diagnosi dei disturbi del sonno. Spesso si fa confusione tra la PSG e la Poligrafia cardio respiratoria (PCR). Quest’ultima è solo una parte della PSG e si utilizza in caso di sospetto apnee morfeiche di natura ostruttiva (OSA).